La perdita dell’udito è il terzo problema di salute più comune al mondo. Le cause della perdita dell’udito variano, e possono includere fattori quali predisposizione genetica, invecchiamento, esposizione a rumori eccessivi, infezioni, lesioni alla testa e l’assunzione di alcune categorie di medicinali.
Da un punto di vista anatomico, la perdita dell’udito può avvenire nel condotto uditivo esterno, nell’orecchio interno o nell’orecchio medio. Il grado di perdita dell’udito viene espresso in decibel (dB), un’unità di misura utilizzata per l’intensità del suono o per il volume. A seconda della gravità della perdita d’udito, ci sono categorie di sordità o di perdita dell’udito. Le persone ipoacusiche hanno una perdita uditiva compresa tra 20 e 90 dB, mentre le persone sorde hanno una perdita uditiva superiore a 90 dB.
A seconda della severità della perdita uditiva, viene stilata la seguente classificazione:
- Perdita uditiva lieve: 25 – 40 dB
- Perdita uditiva moderata: 40 – 55 dB
- Perdita uditiva moderatamente grave: 55 – 70 dB
- Perdita uditiva grave: 70-90 dB
- Perdita uditiva grave: oltre 91 dB
La differenza funzionale tra persone ipoacusiche e sorde è che i primi si affidano prevalentemente all’udito per comprendere il parlato, mentre gli individui affetti da sordità utilizzano principalmente la vista, ad esempio per leggere il labiale, e, a seconda dei casi, utilizzano gli apparecchi acustici.
L’ipoacusia può essere classificata come conduttiva, neurosensoriale o mista. L’ipoacusia conduttiva è spesso causata da infezioni o problemi nell’orecchio medio o esterno e comporta un problema di trasmissione del suono dall’orecchio esterno all’orecchio interno. L’ipoacusia neurosensoriale si verifica quando le strutture nervose disturbano o impediscono la percezione del suono, spesso a causa di danni alla coclea, al nervo acustico o ai centri uditivi del cervello. L’ipoacusia mista comporta una combinazione di ipoacusia conduttiva e neurosensoriale.
La perdita dell’udito può verificarsi prima della nascita, durante il parto, o successivamente. In aggiunta a questa classificazione basata sul momento in cui si verifica l’ipoacusia, esiste anche una distinzione basata sul riconoscimento della perdita dell’udito prima o dopo l’acquisizione della lingua e della capacità di parlare.
Oggi i neonati vengono sottoposti ad un test dell’udito prima di essere dimessi dall’ospedale. Una diagnosi precoce è cruciale per assicurare una riabilitazione tempestiva ed appropriata, che possa contribuire a ridurre l’impatto del disturbo e migliorare la qualità di vita dell’individuo.
I sintomi che potrebbero indicare la perdita dell’udito includono:
- chiedere ripetutamente alle persone di ripetersi
- non comprendere in maniera ricorrente i discorsi di altre persone
- avere bisogno di aumentare il volume della TV o dello smartphone frequentemente
- Sentire come se le persone intorno a loro stessero parlando a bassa voce o borbottando
- Sperimentare spesso l’acufene, una condizione associata alla perdita dell’udito, caratterizzata da un fischio o un ronzio persistente nelle orecchie.
I sintomi che potrebbero indicare la perdita dell’udito negli infanti posso includere:
- non reagire a suoni forti
- non rispondere al proprio nome
- non girarsi verso una fonte di rumore
- non essere in grado di formulare parole semplici quali “mamma” e “papà” entro il primo anno di vita
- generalmente lo sviluppo del linguaggio non soddisfa le aspettative dell’età.
- cercare di aumentare il volume di telefoni, giocattoli o del televisore